lunedì 22 novembre 2010

Mostra di pizzi e merletti a Firenze

Ciao a tutte, sono appena rientrata da Firenze e voglio raccontarvi le cose straordinarie che ho visto. Non preoccupatevi, non si tratta di chiese o musei di quadri o sculture, che del resto ho visto in abbondanza, ma non è questo il luogo per parlarne. Si tratta invece del museo a palazzo Davanzati o Della casa fiorentina antica.A parte la ricostruzione degli ambienti di una casa signorile medioevale, che sono interessantissimi, voglio parlarvi della mostra dei pizzi e ricami di questo museo. Non so come spiegarmi, ma non mi aspettavo tanta bellezza e all'ingresso della sala mi è mancato il fiato: era una cosa incredibile: pizzi, merletti e ricami che andavano dal sec. XIV all'inizio del sec. XX.:punto Venezia, punto in aria (del sec.XVII), valencienne, fuselli (XVIII) reticello (XVI-XVII), velo da sposa ad ago e fuselli,fatto in Belgio (XIX) una tovaglia a aemilia ars (XX), samplers a punto croce degli USA(XIX) della Gran Bretagna e Italia (XVIII e XIX). Poi si parlava di "point de gaze", di "Venice a la rose" e "Venice a roseau", che non so che cosa significhino. Certo la sala era piccola, e le vetrine poche, anche se c'erano numerosi cassetti illuminati che si potevano aprire per vederne i tesori custoditi sotto vetro. Inoltre c'erano due camere da letto ricostruite in cui facevano bella mostra due copriletti: uno era una copia della coperta Guicciardini in trapunto fiorentino, opera di Silvana Vannini che l'ha regalata al museo pochi anni fa; e l'altro era in filet a modano, a punto tela, ma con i quadretti talmente piccoli che forse non superavano i 2 millimetri di lato. Su quest'ultimo copriletto non c'era nessuna spiegazione, tuttavia penso non fosse di fattura recente, perchè si vedeva che era consumato dall'uso e dal tempo. Ho chiesto alla biglietteria (tra l'altro l'ingresso costa solo 2 euro!!!) se i ricami erano solo quelli esposti e una gentile signora mi ha detto che avevano numerosi altri pezzi archiviati e che ogni tanto la direttrice cambiava i pezzi esposti, ma purtroppo lo spazio era ridotto e non potevano fare di più. Perciò vi consiglio, se passate in quel di Firenze, non dimenticate di andare a lustrarvi gli occhi davanti a quelle meraviglie di palazzo Davanzati, fatte con filo finissimo e di una perfezione unica oltre che antiche, perchè risalgono in gran parte ai sec. XVI-XVIII. Purtroppo era vietato fare foto. Poi ho trovato una merceria "Ricamo e Cucito" in piazza dell'Olio,con una padrona simpaticissima, che vendeva il filo ritorto fiorentino a 5,50 euro da 45 grammi e ne ho fatto scorta, perchè il prezzo mi è sembrato buono. O no. A presto da Elisabetta

4 commenti:

  1. Grazie per avere condiviso il tuo racconto della visita!
    La prossima volta che vado a Firenze (ma senza figli stavolta!! :-))non manchero' di andare a visitare questo museo!

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  2. Fai proprio bene Elena, perchè io sono andata sola e mi sono presa tutto il tempo che ho voluto ad aprire anche tutti i cassetti (è consentito!!! anzi è consigliato!!!) e mi sono emozionata !!! Ho visto invece signore col marito al seguito, che stavano solo qualche secondo e poi andavano via trascinate dai mariti. Pensa che io ho scoperto per caso che in questo museo c'era questa mostra (me l'ha detto il datore di lavoro di mia figlia, quando ha saputo che ricamavo), altrimenti non ci sarei mai andata, perchè a Firenze c' è così tanto e cose così belle da vedere che non ti bastano gli occhi.

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  3. Firenze è sempre molto affascinante e speciale!
    Comunque grazie per averci dato queste informazioni...E penso che questa mostra inaspettata tu non l'abbia trovata per caso. Anzi sembra proprio il contrario cioè che questa esposizione aspettasse proprio te...da quanto ti piace il ricamo e da quanto ne sei informata!!
    Ciao a presto
    Monica

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  4. Grazie, Monica, hai proprio ragione, perchè prima di partire ho chiesto informazioni anche alle amiche del gruppo di discussione "Solo Ricamo", ma nessuna era di Firenze ed allora non ho avuto informazioni precise e solo per caso ho saputo del Museo Davanzati. Ciao e a presto

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